University student offers English lessons for high school, middle and elementary students

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• Da dove nasce la tua passione per la materia che insegni e per le lezioni private?

  La mia passione per l'inglese nasce da un'esperienza diretta: quando ho avuto l'opportunità di viaggiare all'estero, mi sono resa conto che la preparazione scolastica che avevo ricevuto non era sufficiente. Sapevo la grammatica in teoria, ma non riuscivo a sostenere una conversazione, a capire un film senza sottotitoli o a scrivere con fluidità. Questa difficoltà iniziale si è trasformata in una sfida personale: ho deciso di imparare l'inglese in modo pratico ed efficace, colmando le lacune che avevo riscontrato nel metodo scolastico tradizionale. Da allora, il mio obiettivo è stato insegnare agli altri un inglese utile e applicabile, con un approccio che rende la lingua uno strumento reale di comunicazione e non solo una materia da studiare sui libri.

• Quali sono le tematiche che preferisci trattare con gli allievi? E quali sono quelle che ti piacciono meno?

  Uno degli aspetti che mi appassiona di più è la grammatica inglese: spesso viene percepita come difficile o noiosa, ma in realtà è la chiave per esprimersi con chiarezza e sicurezza. Amo scomporla e renderla comprensibile, mostrando come ogni regola si applica nella vita reale. Mi piace lavorare su argomenti come i tempi verbali (che sono spesso un ostacolo per gli studenti italiani), la costruzione delle frasi e l'uso corretto delle preposizioni, tutti aspetti fondamentali per migliorare l'espressione scritta e orale.
  Allo stesso modo, adoro la conversazione: vedere i miei studenti passare dall'insicurezza alla fluidità è una delle soddisfazioni più grandi. Lavoro molto anche sulla pronuncia, perché so quanto possa fare la differenza nel sentirsi sicuri mentre si parla.
  Più che un argomento che non mi piace, direi che la sfida più grande è cambiare l'idea che alcuni hanno dell'inglese: non è solo una lista di regole da memorizzare, ma una lingua viva che può aprire opportunità incredibili.

• Quali sono i tuoi modelli o punti di riferimento? C'è stato un insegnante o un'opera in particolare che ti hanno segnato e ispirato?

  Non ho un unico modello, ma posso dire che i miei migliori insegnanti sono stati i miei errori e la mia determinazione a superarli. Non avendo ricevuto un metodo di studio efficace, ho dovuto costruirmelo da sola, sperimentando e cercando strategie per rendere l'apprendimento più pratico ed efficace.
  Un grande punto di riferimento per me è stato il mondo anglofono stesso: film, libri, viaggi e conversazioni reali mi hanno insegnato più di qualsiasi manuale. Ricordo la prima volta che sono riuscita a sostenere una conversazione intera con un madrelingua senza bloccarmi: è stato un momento di svolta che mi ha fatto capire quanto sia importante l'apprendimento naturale e immersivo.
  Questa esperienza personale mi ha ispirato a insegnare in modo diverso, evitando metodi rigidi e creando percorsi personalizzati per ogni studente, in base alle sue esigenze e al suo stile di apprendimento.

• Quali sono, secondo te, le qualità necessarie per essere un buon insegnante o un esperto nel tuo ambito?

  Un buon insegnante di inglese deve prima di tutto saper ascoltare: ogni studente ha un punto di partenza diverso e un proprio modo di apprendere. Adattarsi alle sue esigenze è fondamentale per creare un percorso efficace e stimolante.
  La flessibilità è un'altra qualità essenziale: non esiste un unico metodo valido per tutti, quindi è importante saper variare strategie e strumenti in base alla persona che si ha di fronte.
  Inoltre, serve una grande capacità di semplificare i concetti complessi, rendendoli accessibili senza perdere precisione. La grammatica, ad esempio, non deve essere un ostacolo, ma uno strumento per esprimersi meglio.
  Infine, penso che la passione sia la chiave: se l'insegnante è motivato, riesce a trasmettere entusiasmo anche allo studente, rendendo l'apprendimento un'esperienza positiva e coinvolgente.

• Raccontaci un aneddoto divertente o particolare relativo alla tua formazione o a una esperienza di lezione!

  Ricordo una lezione con uno studente che era convinto di non poter mai parlare inglese perché, secondo lui, "non era portato per le lingue". Gli ho chiesto di raccontarmi una storia in italiano e poi l'abbiamo tradotta insieme, poco per volta, usando parole semplici e correggendo la grammatica man mano. Alla fine della lezione, si è reso conto che aveva parlato per dieci minuti in inglese! È rimasto a bocca aperta e ha detto: "Ma allora posso farlo davvero!" Da quel giorno, ha cambiato completamente atteggiamento verso la lingua e ha iniziato a migliorare rapidamente. È stato un momento che mi ha ricordato quanto spesso le difficoltà siano più mentali che reali, e quanto sia importante avere qualcuno che creda in te quando tu stesso non lo fai.

• Rassicuraci, anche tu, come tutti noi, hai riscontrato qualche difficoltà a scuola..?

  Assolutamente sì. L'inglese, paradossalmente, è stata una delle materie che più mi ha messo in difficoltà, perché a scuola non mi era stato insegnato in modo pratico. Mi trovavo di fronte a liste di vocaboli e regole grammaticali, ma senza mai applicarle in contesti reali. Ricordo ancora la frustrazione di sapere a memoria le coniugazioni dei verbi ma di bloccarmi quando dovevo parlare.
  La mia svolta è arrivata quando ho deciso di cambiare approccio: ho iniziato a guardare film in lingua originale, a leggere libri e ad ascoltare conversazioni autentiche. Ho sperimentato vari metodi di studio fino a trovare quello giusto per me.
  Oggi, grazie a queste difficoltà, so esattamente quali ostacoli possono incontrare i miei studenti e come aiutarli a superarli con un metodo che funzioni davvero.

• Quali sono le tue passioni, oltre alla materia che insegni?

  Amo la musica: suono il pianoforte da quasi vent'anni e il canto e il ballo sono altre mie grandi passioni. La creatività fa parte della mia vita in molte forme, dall'arte alla scrittura, fino all'apprendimento di nuove lingue. Amo viaggiare e scoprire culture diverse, il che si lega perfettamente alla mia passione per l'inglese, una lingua che mi ha permesso di connettermi con persone in tutto il mondo.

• Cosa ti rende un grande Superprof (oltre al fatto di aver risposto a questa intervista :-P)?

  Credo fermamente che chiunque possa imparare l'inglese se ha il metodo giusto e qualcuno che lo guidi nel percorso. La mia forza sta nella capacità di adattarmi agli studenti, comprendere le loro difficoltà e trasformare l'apprendimento in un'esperienza coinvolgente e su misura. Ho vissuto in prima persona le frustrazioni di chi cerca di imparare una lingua senza risultati e ho trovato soluzioni pratiche che funzionano.
  Per me, insegnare non è solo trasmettere conoscenze, ma dare agli studenti gli strumenti per sentirsi sicuri e autonomi nell'uso della lingua. Che sia per un viaggio, un esame o una nuova opportunità lavorativa, il mio obiettivo è aiutare ogni studente a raggiungere i suoi traguardi, con un metodo efficace, dinamico e motivante.